Il legno vive, canta, racconta

13.04.2011 20:45

 

Il legno vive, canta, racconta

Barbara e Matteo: i plasmatori che del legno fanno opere d’arte

Il legno è stato protagonista della serata del 13 aprile 2011, organizzata in collaborazione tra l’Associazione “Accademia Europea Centro Ricerche e Studi - Istituto di Dinamica Educativa Alternativa” (Accademia Europea C.R.S. - I.D.E.A.) e l’associazione culturale “Accademia dell’Immagine, di Trieste”. L’evento ha avuto luogo presso la sede del Centro di Trieste dell’Accademia Europea, in via della Geppa 2. Relatori sono stati Barbara Mulas e Matteo Cosma, soci fondatori dell’Ab.Project snc di Trieste, e appassionati interpreti della wood art, specialità artistica che unisce la creatività alle tecniche della falegnameria tradizionale.

 

Come tante altre persone che nell’artigianato artistico hanno trovato la vera realizzazione della loro personalità, Barbara e Matteo non sono nati falegnami, la loro è una passione vera e propria, coltivata con serietà e studio e scaturita dopo anni di attività di lavoro in campi amministrativi; infatti Barbara ha una laurea in Storia dell’Arte e Matteo in Scienze Politiche.

 

Con il supporto di immagini e di filmati, suddividendosi le parti nell’esposizione, i due oratori hanno raccontato al folto e attento pubblico la storia dell’impiego del legno per tante funzioni utili alla vita dell’uomo, l’evoluzione nei secoli del mestiere di falegname o mastro artigiano e del mestiere d’arte.

Barbara Mulas, in particolare, ha percorso un itinerario culturale iniziando dalla simbologia del legno albero/arbusto nei miti pagani (ad es. il mirto sacro alla dea Venere) e nella religiosità cristiana (l’ulivo, il legno della croce, ecc.). Ha poi messo in rilievo il suo utilizzo nella cantieristica navale in una veloce carrellata sulla fondamentale importanza delle imbarcazioni, dall’Arca di Noè al Bucintoro dei Dogi, passando per le flotte che hanno solcato mari e oceani, e che hanno condotto l’uomo a scoprire terre lontane e a diffondere la civiltà. Non è mancato il riferimento all’arte sacra, essendo il legno, per diversi secoli, il materiale preferito per dipinti, crocefissi, statue, arredi interni di chiese, organi. Dopo altre informazioni interessanti e curiosità, ha precisato che la loro azienda è inserita nel ciclo tutelato dal marchio FSC (Forest Stewardship Council), organizzazione non governativa e non profit nata in Germania nel 1993 per promuovere la gestione responsabile delle foreste mondiali, regolamentando lo sfruttamento selvaggio delle aree boschive.

Matteo Cosma ha esposto gli aspetti pratici della lavorazione del legno, partendo dalla scelta della tipologia del materiale che nella sua varietà di provenienza offre qualità e duttilità differenti. Egli illustrato, anche con esempi dal vivo, come prende consistenza tangibile l’estro artigianale. I loro lavori sia di oggettistica sia di arredamento sono eseguiti completamente a mano, unici e originali perché frutto di un percorso personalizzato che dall’idea scaturisce nel progetto e infine nella realizzazione del manufatto, direttamente nel loro laboratorio. Ha colpito molto l’uditorio che anche gli scarti e i trucioli vengano utilizzati per la piccola oggettistica, quasi in una sorta di gioco tra le loro mani. Cosma ha trasmesso ai presenti l’amore per il legno e il rispetto per il lavoro del falegname, spiegando come ogni possessore di un manufatto debba curarne la conservazione, con regolarità e con gesti che consapevolmente “accarezzino” il mobilio.

Barbara e Matteo hanno fatto apprezzare nella giusta misura la preziosità del legno, quale elemento della Natura che, lasciandosi plasmare dalle mani dell’uomo, vive, canta e racconta la storia dell’umanità intera.