Patchwork: granelli di memorie

09.02.2010 17:30

Martedì 9 febbraio 2010, alla Casa della Musica di Via Capitelli 3, Trieste, per il ciclo «Le immagini della memoria perduta», si è svolta una manifestazione dedicata ad Aldo Cannata, con la sua vita e le sue opere, sullo sfondo di inquadrature dei più bei paesaggi della Sicilia, che venivano a sottolineare le singolari immagini emergenti dalle descrizioni contenute nei suoi libri.

Dopo una breve introduzione all’argomento da parte della Presidente, che ha sottolineato come questa fosse una prima sperimentazione in linea con gli obiettivi innovativi dell’Accademia, Bernardino de Hassek ha cominciato a tratteggiare la personalità di Aldo Cannata, siciliano DOC e triestino d’adozione, che era presente. Un siciliano, dunque, con doppia cittadinanza essendo egli nato ad Acibonaccorsi, paese alle pendici del vulcano Etna, e colà vissuto fino alla giovinezza ma inserito nella nostra città ormai dal 1954, arricchitosi culturalmente nell’ambito delle due realtà sociali. Il relatore ha poi commentato alcuni significativi episodi contenuti nelle due pubblicazioni, “Patchwork” e “Granelli di Sabbia”, proiettando curiose immagini rispecchianti una Sicilia vera e spettacolare. I due libri sono un compendio di racconti che formano il grande tessuto sul quale l’autore ha steso il proprio vissuto, descrivendo  avvenimenti e personaggi con l’arguzia tipica dei grandi letterati del Sud e rendendo più intensa e vivida la descrizione dei ricordi con l’uso di efficaci aggettivi.

Non sono mancati riferimenti anche a Trieste, città in cui per alcuni anni egli svolse la funzione di segretario della Biblioteca del Popolo, prima di intraprendere l’attività di amministratore di stabili.

Intercalate alla presentazione, sono state lette dalla brava Amelia Bonifacio alcune pagine tratte dai volumi.