Natale in classica

01.12.2009 17:10

Natale in classica: da Corelli a Bach... e oltre

 

Le musiche ispirate al tema della Natività sono state l’argomento della conversazione del prof. Fabio Venturin, cultore di studi musicologici, insegnante, giornalista, scrittore, svoltasi il 1° dicembre 2009, alla Casa della Musica di Trieste.

Il mistero natalizio fin dai primi secoli dell’era cristiana era celebrato con immagini intense e suggestive nella salmodia e, successivamente, nelle sacre rappresentazioni dell’epoca medievale. Entrato nella tradizione liturgica della cristianità come solenne celebrazione del Santo Natale di Gesù, è sempre occasione di una pausa di riflessione al di là dell’adesione ad una esplicita fede religiosa. Come nell'arte sacra il messaggio è universale, così la musica si rivolge a tutti, rendendo la sua perfezione un segno altamente spirituale.

Natale è la festa più suggestiva dell’anno e si accompagna ad una musica altrettanto evocativa, anzi da tante musiche, tantissime melodie da cantare assieme, nella tradizione dei vari paesi. Certamente il canto natalizio più noto è Stille Nacht, le cui parole vennero scritte nel 1816 dal sacerdote austriaco Joseph Mohr, mentre la musica venne composta da Franz Xaver Gruber, organista ad Oberndorf, presso Salisburgo, nella vigilia di Natale del 1818. Si ritiene che sia stata tradotta in più di 300 lingue, variandone talvolta anche le parole. Nella versione italiana è conosciuta come “Astro del ciel”, mentre del tutto italica è Tu scendi dalle stelle, composta nel 1755 a Nola da Alfonso Maria de’ Liguori.

 

Fabio Venturin, dopo una breve introduzione sulle principali melodie natalizie della tradizione, evidenziandone le radici nei canti popolari germanici e inglesi, soprattutto del Settecento e del primo Ottocento, ha affrontato il filone più colto, per il quale si può adattare il termine di “classica”, intesa nel senso di maggiore qualità ed elaborazione. Numerosi sono i musicisti e le loro opere, ispirate da sentimenti profondi di sacralità e di mistero pur in una sostanziale diversità fra musica spirituale, obbediente al sentimento soggettivo, e quella sacra, ornamento del rito e celebrativa del culto.

Gli elementi cardine sono sostanzialmente tre: la gioia per l’avvenimento straordinario della nascita, il presepio, cioè la mangiatoia dove giace il bambino che sarà adorato dai pastori, e terzo la Madre, con il mistero dell’Annunciazione.

 

Con il supporto della diffusione sonora di brani concertistici, Venturin ha descritto minuziosamente il Concerto Grosso dell’italiano Arcangelo Corelli (1653 – 1713) e l’Oratorio di Natale del tedesco Johann Sebastian Bach (1685 - 1750), inquadrando la vita e l’intero corpus musicale degli autori, per concludere con il Messiah del tedesco inglesizzato Georg Friedrich Händel, in particolare col coro contenuto nella prima delle tre parti dell’oratorio che inizia con le parole «For unto us a Child is born...» e l’esplosivo Hallelujah (finale della seconda parte).

 

Ci sarebbe piaciuto veramente tanto poter offrire ai visitatori del nostro sito anche l’ascolto di brani concertistici, così come l’abbiamo goduti dal vivo, e anche dare un resoconto più dettagliato della conferenza, veramente coinvolgente e suggestiva, ma lo spazio tecnico non lo consente.
Sulle onde delle emozioni suscitate da quanto abbiamo ascoltato, il Consiglio di Presidenza dell’Accademia formula a tutti i suoi più sinceri auspici che questo Natale trascorra per tutti con Pace e Serenità nelle famiglie e nel cuore di ognuno.